NO MUOS NO F-35
CONTRO TUTTE LE GUERRE
Il MUOS è un sistema integrato di comunicazioni satellitari militari degli USA. Le stazioni
di terra sono in quattro posti del Globo: a Niscemi (in Sicilia), in Australia, in Virginia e
alle Hawaii. In Sicilia esiste da anni un movimento di opposizione contro questa
installazione controllata dalla Marina statunitense. Perché i siciliani si oppongono e
perché noi li sosteniamo in questa lotta contro il MUOS? Perché si tratta di uno
strumento tremendo, approntato per fare meglio la guerra in tutto il mondo (e quindi
per uccidere e distruggere in modo più efficiente), perché si tratta di un'installazione
dannosa per la salute di chi vive lì vicino e per l'ambiente in generale (una bella
sughereta tra le poche rimaste in Sicilia). Dichiariamo inoltre tutta la nostra solidarietà
dei confronti dei circa duecento militanti NOMUOS che sono stati rinviati a giudizio a
causa delle loro iniziative di lotta e che saranno processati a Gela.
Anche noi, a Novara e dintorni, siamo vittime della prepotenza e del militarismo
statunitense. Infatti, nell'aeroporto militare di Cameri costruiscono i cacciabombardieri
F-35, strumenti delle guerre future prodotti da Lockheed Martin con la complicità fattiva
di Leonardocompany (la vecchia Finmeccanica).
Noi non vogliamo che in Italia si costruiscano micidiali ordigni di morte che potranno
addirittura imbarcare i nuovi modelli di bombe nucleari B61-12 (ciascuna delle quali può
sviluppare una potenza di quattro volte superiore all'ordigno che ha distrutto
Hiroshima). Noi non vogliamo che l'Italia acquisti quasi un centinaio di questi
cacciabombardieri spendendo decine di miliardi che potrebbero essere usati per scopi di pace e di crescita sociale ed umana. Noi non vogliamo che il parco del Ticino e il
territorio urbano circostante la fabbrica vengano danneggiati dai rumori assordanti dei
voli di collaudo e da altre fonti inquinanti come la fabbrica di vernici usate per rendere
invisibile tale velivolo.
Noi lottiamo insieme ai NOMUOS siciliani, consapevoli che la lotta contro tutte le guerre
in cui è impegnato il nostro Paese cominci dalle retrovie, cominci dalle nostre case e
dalle nostre città.
Ma il nostro governo è contento di avere il MUOS, è contento di avere almeno 70 testate
atomiche nascoste nei bunker statunitensi presenti sul nostro territorio, è contento di avere gli F-35 e di essere quindi un avamposto per le guerre africane e mediorientali.
Noi invece no: non vogliamo che l'Italia vada in guerra e non vogliamo che possa essere
esposta a contrattacchi, ritorsioni, attentati terroristici.
Contro i militaristi di tutto il Mondo manifestiamo il nostro dissenso il 2 ottobre
2016 (in contemporanea con la manifestazione nazionale NOMUOS che si tiene
a Niscemi): ritrovo dalle ore 14 piazza Dante Alighieri di Cameri, partenza ore
15 della biciclettata, per chi parte da Novara in bicicletta ritrovo ore 14 dalla
piazza della stazione Fs, a seguire merenda al sacco all'entrata secondaria
dell'aeroporto di Cameri, lungo la strada che va verso la valle del Ticino, in
vista della Fabbrica di Morte dove si producono gli F-35.
Nessun M346 per Israele
sabato 1 ottobre 2016
mercoledì 11 maggio 2016
SABATO 28 MAGGIO DALLE 15:00
Presidio alla base NATO di Solbiate Olona
La struttura di Solbiate Olona ospita dal 2001 il quartier generale dei corpi NATO di dispiegamento rapido NRDC-ITA. E’ uno dei nove Comandi NATO di reazione rapida, e conta su 2000 militari.
L’Italia fornisce il 70% del personale, il rimanente è costituito da militari provenienti da altre nazioni. Il Comando è preparato per interventi in aree di crisi in base a quanto stabilito dal Consiglio Nord Atlantico ed è già stato impegnato in Afghanistan nel 2003 nella missione Isaf sotto comando USA.
Il Comando sta per diventare quartier generale interforze, con la partecipazione di personale anche della Marina e dell’Aeronautica.
Si può affermare quindi senza tema di smentita che la struttura di Solbiate ha assunto una notevole importanza in ambito NATO e certamente può rientrare tra gli obiettivi di attentati militari o terroristici.
Attualmente in Italia si spendono in armamenti oltre 80 milioni di euro al giorno che devono diventare 100 nei prossimi due anni. Le spese nella “Difesa” (che tale non è più) aumentano a scapito di pensioni, sanità, istruzione, trasporti, lavoro, bonifiche e messa in sicurezza del territorio. Lo stato sociale è smantellato a favore dello stato armato. Per non dire dell’inquinamento, provocato soprattutto dalle esercitazioni, e del rischio di contaminazione radioattiva.
Con il presidio del 28 Maggio davanti alla caserma NATO di Solbiate Olona intendiamo ribadire l’importanza della mobilitazione sul territorio come momento insostituibile di coinvolgimento delle persone e di sensibilizzazione rispetto a temi fondamentali come il disarmo e lo status di Paese neutrale, per difendere la nostra sicurezza, i nostri soldi, la nostra salute.
Rilanciamo la mobilitazione popolare su poche essenziali parole d’ordine:
- uscire dalla NATO
- chiudere le basi, fuori la NATO dall’Italia
- smantellare gli armamenti, primi fra tutti quelli atomici
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Evento Facebook di riferimento:
https://www.facebook.com/events/582018488638124/
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Hanno aderito:
Comitato Nessun M346 a Israele
Movimento No F35
USB Novara
Punto Pace di Pax Christi Tradate
Commissione Giustizia e Pace dei Missionari Comboniani
ADL Varese
Kinesis Tradate
Comitato Acqua Bene Comune della Provincia di Varese
Comitato contro la guerra Milano
Comitato varesino per la Palestina
No TAV della Valle di Susa
Associazione Culturale "Stella Alpina" di Pombia
BDS Milano
Associazione Oltre il Mare
Cobas scuola Varese
Associazione FreeWeed Board
Attac Saronno
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domenica 9 novembre 2014
Sabato 29 Novembre CONVEGNO: L'industria delle armi alimenta le guerre. Il ruolo di Finmeccanica
Sabato 29 Novembre 2014, dalle 9.30 alle 17.00, a Venegono Superiore, presso il
Castello dei Comboniani (Via delle Missioni, 12), il "Forum contro la guerra" vi invita all'incontro /
convegno:
Tre relatori importanti: un economista, un saggista specializzato in questi aspetti e Padre Alex Zanotelli.
Per info e adesioni: forum.no.guerra@gmail.com
Di seguito, pubblichiamo il volantino che potete diffondere ai vostri contatti.
"L'industria delle armi alimenta le guerre.
Il ruolo di Finmeccanica".
Tre relatori importanti: un economista, un saggista specializzato in questi aspetti e Padre Alex Zanotelli.
Per info e adesioni: forum.no.guerra@gmail.com
Di seguito, pubblichiamo il volantino che potete diffondere ai vostri contatti.
lunedì 3 novembre 2014
EVVIVA IL DISERTORE!
Domenica 2 novembre a Novara si è svolta la manifestazione "Evviva il disertore" per ricordare i disertori delle guerre.
Qui il video della giornata:
https://www.facebook.com/video.php?v=371126283054846&set=vb.186479011519575&type=2&theater
Qui sotto il vademecum del disertore ed una fiaba per i più piccoli:
Qui il video della giornata:
https://www.facebook.com/video.php?v=371126283054846&set=vb.186479011519575&type=2&theater
Qui sotto il vademecum del disertore ed una fiaba per i più piccoli:
Vademecum del buon
disertore
·
Rifiuta sempre con
fermezza la guerra!
·
Seppure solo nel
manifestare il tuo "no!" alla guerra, fallo ugualmente. Non farti mai
ricattare dal numero!
·
Gioca pure coi
soldatini quando sei bambino ma ad un certo punto scegli di diventare uomo!
·
Diffida del
concetto di patria e nazione. L'uomo che vive in pace non abita in nessun
pollaio e non ha bisogno di altro che di campi aperti!
·
Nella natura non
esistonio "sacri confini". L'unico confine da abbattere è quello tra
sfuttati e fruttatori!
·
Stai all'occhio
quando ti parlano di "merito": ricorda che in guerra serve soltanto a
premiare chi ha accoppato più nemici!
·
Se ti dicono che
tu sei un guerriero, ogni giorno della tua vita, sappi che cercano soltanto di
lusingarti per il tuo impegno ma di fatto ti descrivono come uno che uccide!
Questo è un guerriero.
·
Se ti dicono che
sei un idealista e che nella vita occorre realismo, maledicili: il loro
realismo politico ha riempito le fosse di milioni di uomini come te!
·
Se ti dicono che
esistono bombe intelligenti, chiedi che te lo dimostrino esercitandosi sui loro
figli e sulle loro case!
·
Se ti dicono che
vali per quello che consumi, ricordati che tra i consumi che aumentano il PIL
c'è pure la vendita delle armi del tuo paese. Tu vali forse per quanto uccidi?
·
Verifica che nella
scuola di tuo figlio non ci siano progetti che vedono militari impegnati ad
affascinare e reclutare con le logiche della guerra!
·
Se dicono di avere
cura dei tuoi risparmi, assicurati che non li investano nel commercio di armi!
·
Se ti dicono che i
diritti sono una cosa del passato, guardati attorno, stanno affilando le armi e
lustrando i manganelli per usarli contro di te!
·
Se incontri
qualcuno che vuole fare il militare, digli che ci sono altri modi per risolvere
l'insicurezza, l'impotenza e il senso di vuoto!
·
Se incontri
qualcuno che lavora in una fabbrica di morte, digli che nessun stipendio
presente può giustificare il futuro di guerra e morte che sta assicurando ai
suoi figli!
·
Augurati di non
doverti mai guardare le spalle, saresti già oltre la prima linea, nella terra
di nessuno! Quella è la patria dei guerrafondai.
Il piccolo disertore
Nel regno dei giochi c'era una volta un
ragazzo che sognava di diventare un grande uomo. Lo vide il re dei pupi e pensò
si trattasse di una marionetta del suo regno. Lo chiamò a sè e lo mandò a
combattere una guerra stupida sulla cima di alte montagne. Fu così che il
ragazzo divenne un pupazzo e poi una marionetta guidata da lunghi fili neri. E
più lui restava impigliato tra quei fili, più il re del regno dei giochi si
arricchiva facendo la guerra.
Un giorno, dopo interminabili mesi di
battaglia, il ragazzo diventato pupo si fermò a guardare le cime delle
montagne. Si chiese allora se davvero la natura nascondesse su di esse quelli
che il sovrano chiamava i "sacri confini" ma, per quanto guardasse,
vide che nel regno dei giochi esisteva solo la guerra, questa sì, senza limiti
e confini. Fu così che decise di tagliare i fili che lo legavano e di fuggire
via per sempre da quelle montagne trasformate in un nido di morte.
Improvvisamente smise di essere un burattino e cominciò a trasformarsi
nell'uomo libero e forte che aveva sognato. E da quella nuova libertà ritrovata
rivolse un ultimo saluto al criminale
che regnava nel regno dei giochi.
lunedì 15 settembre 2014
video presido No F35 Novara
Riceviamo e pubblichiamo un breve filmato sul presidio NO F-35 del 13 settembre, tenutosi a Novara, in solidarietà con la manifestazione a Capo Frasca - Sardegna.
https://www.facebook.com/video.php?v=349400781894063
https://www.facebook.com/video.php?v=349400781894063
domenica 14 settembre 2014
FOTO manifestazioni in Italia di ieri
Pubblichiamo alcune foto delle manifestazioni che si sono tenute ieri in Italia per dire no alle servitù militari, no agli M346 a Israele, no ad ogni fabbrica bellica, no alle esercitazioni militari, in solidarietà alla Sardegna occcupata militarmente!
13/09/2014 Caselle (Torino)
13/09/2014 Capo Frasca, Sardegna.
13/09/2014 Varese
13/09/2014 Caselle (Torino)
13/09/2014 Capo Frasca, Sardegna.
Bologna 13/09/2014
Articolo sulla manifestazione di ieri contro gli M346 a Israele, contro le servitù militari
Di seguito pubblichiamo l'articolo di varesenews, in merito alla manifestazione che si è tenuta ieri a Varese (come in altre città italiane), in solidarietà alla Sardegna, per dire No alle servitù militari, no agli M346 ad Israele, no a tutte le armi e a tutte le guerre, no alle fabbriche belliche!
"Non vendete gli M346 a Israele"
Il Comitato varesino
per la Palestina ha protestato in piazza XX Settembre contro le
forniture di armi dell'Italia ai popoli in guerra. «C'è troppa
indifferenza sulla sofferenza dei palestinesi»
«Questa città è sempre meno sensibile al dramma del popolo palestinese». Filippo Bianchetti, portavoce del Comitato varesino per la Palestina,
è in piazza XX settembre con gli altri attivisti per unirsi alla
giornata di protesta contro la guerra e denunciare l'indifferenza nei
confronti di un conflitto che ha già provocato 2.250 morti tra i palestinesi.
«L'informazione - continua Bianchetti - è tutta spostata su Israele, come se in gioco ci fosse
solo l'esistenza di quello stato, ma il problema è un altro e ci riguarda molto da vicino. Le conseguenze sono ancora più drammatiche rispetto all'operazione "piombo fuso" che comunque provocò 1.500 morti tra i civili palestinesi».
Il Comitato protesta contro la vendita di armamenti da parte dell'Italia che tocca da vicino anche la provincia di Varese, perché gli M346, aerei addestratori prodotti dall'Alenia- Aermacchi a Venegono Supeirore vengono venduti anche agli israeliani. «Ci vuole un embargo generale delle forniture di armi ad Israele - continua Bianchetti - perché non rispetta le risoluzioni dell'Onu. Quindi chiediamo che i 30 caccia non vengano consegnati all'aeronautica di quel paese».
La questione è delicata anche sul piano delle relazioni interne soprattutto con il sindacato confederale provinciale. «Viviamo una sorta di schizofrenia - conclude Bianchetti-. A Varese il sindacato plaude alla vendita di quegli aerei, come se quelle forniture non avessero conseguenze, mentre a livello nazionale, ad esempio la Fiom, ha una posizione contraria. Stesso discorso vale per la sinistra, troppo impegnata a fare dei distinguo e a ricercare un equilibrio inesistente in questo dramma. Bisogna uscire da questa situazione e riconoscere che esiste un piano etico che non può' sottostare a certe logiche».
«L'informazione - continua Bianchetti - è tutta spostata su Israele, come se in gioco ci fosse
solo l'esistenza di quello stato, ma il problema è un altro e ci riguarda molto da vicino. Le conseguenze sono ancora più drammatiche rispetto all'operazione "piombo fuso" che comunque provocò 1.500 morti tra i civili palestinesi».
Il Comitato protesta contro la vendita di armamenti da parte dell'Italia che tocca da vicino anche la provincia di Varese, perché gli M346, aerei addestratori prodotti dall'Alenia- Aermacchi a Venegono Supeirore vengono venduti anche agli israeliani. «Ci vuole un embargo generale delle forniture di armi ad Israele - continua Bianchetti - perché non rispetta le risoluzioni dell'Onu. Quindi chiediamo che i 30 caccia non vengano consegnati all'aeronautica di quel paese».
La questione è delicata anche sul piano delle relazioni interne soprattutto con il sindacato confederale provinciale. «Viviamo una sorta di schizofrenia - conclude Bianchetti-. A Varese il sindacato plaude alla vendita di quegli aerei, come se quelle forniture non avessero conseguenze, mentre a livello nazionale, ad esempio la Fiom, ha una posizione contraria. Stesso discorso vale per la sinistra, troppo impegnata a fare dei distinguo e a ricercare un equilibrio inesistente in questo dramma. Bisogna uscire da questa situazione e riconoscere che esiste un piano etico che non può' sottostare a certe logiche».
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